“I Pronto Soccorso avviano specifici percorsi di presa in carico per le sintomatologie correlate all’emergenza caldo tramite l’attivazione di un apposito “codice Calore” che garantisce l’accesso con attribuzione non inferiore al codice verde”.
E’ solo la prima delle indicazioni che, come comunica l’assessore regionale Guido Bertolaso, la Dg Welfare di Regione Lombardia, ha fornito alle Ats e Asst lombarde, in seguito alla Circolare del Ministero della Salute ‘Raccomandazioni per fronteggiare l’emergenza caldo’.
Nella Circolare esplicativa si legge anche che “i Direttori di Distretto hanno il compito di mappare e intercettare le situazioni di fragilità del territorio, anche tramite raccordo con i Servizi Sociali dei Comuni e con le Associazioni del terzo settore operanti”.
‘Codice Calore’, dalla DG Welfare una circolare esplicativa in seguito alle raccomandazioni del Ministero della Salute
I Direttori di Distretto dovranno anche garantire, nelle aree critiche, “un rinforzo dell’attività di Guardia medica, facilitando l’attivazione di visite domiciliari da parte dei medici (tramite la continuità assistenziale e sensibilizzando la medicina di famiglia per i propri assistiti) oppure anche tramite l’infermiere di comunità ove sia più appropriato per la risposta al bisogno del paziente”.
La missiva regionale sottolinea inoltre che “l’assistenza domiciliare programmata non sarà soggetta ad autorizzazione da parte di ATS, nei mesi di Luglio e Agosto, per i medici di medicina generale, che si invitano, insieme alle equipe di valutazione multidimensionale, a definire per i soggetti fragili, progetti individuali di cure domiciliare, anche in relazione alla emergenza caldo”.
Alle ASST viene affidato il compito di sensibilizzare gli enti gestori dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) a verificare, per i pazienti già in carico, la necessità di un aumento della frequenza delle visite domiciliari”.