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Fontana a von der Leyen: Regioni siano decisive su Politiche di coesione

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Il governatore ha scritto al presidente della Commissione europea

Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha inviato, martedì 3 settembre, una lettera al presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nella quale, dopo essersi congratulato per la conferma alla guida della Commissione europea, pone alla sua attenzione alcune considerazioni e preoccupazioni riguardanti la futura Politica di coesione ‘post 2027’, chiedendo che “venga riconosciuto un ruolo anche alle Regioni e agli altri attori locali nell’ambito del dialogo tra le Istituzioni europee”.

Quindi indirizzata un’altra missiva ai parlamentari europei eletti nel Nord-Ovest per congratularsi con loro ed esprimere la posizione delle Regione Lombardia sempre in materia di Politica di coesione.

Fontana a von der Leyen: Regioni abbiano ruolo decisivo in Politiche di coesione

Attilio FontanaRivolgendosi al presidente von der Leyen, il governatore sottolinea come “da tempo la Commissione europea abbia avviato un dibattito sul tema, istituendo il Gruppo di specialisti di alto livello sul futuro della Politica di coesione”. Quindi Fontana evidenzia che “indubbiamente occorrerà rivedere sia l’impostazione generale, sia l’impianto operativo della futura Politica di coesione per il settennio 2028-2035”. Secondo il presidente della Lombardia “la nuova Politica di coesione non potrà che essere più flessibile, orientata a riforme strutturali e più cogente con i programmi di lavoro della Commissione e del Consiglio europeo. Non dovrà essere però abbandonato il suo approccio territoriale, con un forte orientamento a risultati misurabili e tangibili a livello regionale e locale”.

Politica di coesione per tutte le Regioni

“La Politica di coesione – aggiunge Fontana – dovrà continuare a riguardare tutte le Regioni. La necessaria attenzione alle aree meno sviluppate non deve andare a discapito di quelle più sviluppate. Ovvero quelle spesso maggiormente interessate dalle importanti sfide connesse alla transizione verso un’economia più digitalizzata e climaticamente neutra. Una Politica di coesione – dunque – che dovrà continuare a essere declinata come strumento a livello regionale. Confermandone l’approccio place-based, la gestione concorrente, il partenariato e la governance multilivello a partire dalla sua fase programmatoria, in una prospettiva realmente sussidiaria. Per garantire una reale coerenza delle sue priorità con le caratteristiche dei territori interessati e degli strumenti finanziari a disposizione”.

Unione incrementi stanziamento per la coesione

“Inoltre – conclude Fontana – l’Unione europea dovrà incrementare lo stanziamento per la Politica di coesione all’interno del prossimo quadro finanziario pluriennale. Considerando l’importanza e la difficoltà delle sfide che intende sostenere. E riportando il livello di cofinanziamento nazionale e regionale ai tassi previsti per il ciclo di programmazione 2014-2020. Indubbiamente, anche in linea con l’evoluzione di altre politiche, la Politica di coesione dovrà progressivamente accettare la sfida di un marcato orientamento ai risultati anziché alla mera capacità di spesa e al rispetto dei tempi di realizzazione. Questo però potrà avvenire solo in un quadro di maggiore semplificazione, di stabilità e di certezza regolamentare”.

@foto Ansa

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