La Giunta di Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, di concerto con l’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, una delibera che aggiorna le disposizioni per la gestione degli effluenti zootecnici e gli abbruciamenti di materiali vegetali (sia di origine agricola sia sfalci verdi), rispetto a quanto già disciplinato nel 2024.
Maione: con novità su gestione effluenti zootecnici in Lombardia meno emissioni
“Con le nuove disposizioni – spiega Maione – puntiamo ad alzare gli standard di qualità dell’aria, promuovendo pratiche virtuose e sostenibili per l’intero settore agricolo lombardo. Portiamo avanti una politica ambientale senza ideologia, che accompagna le imprese verso nuovi modelli di sviluppo attraverso la riduzione delle emissioni di ammoniaca degli effluenti e una definizione più precisa della quota altimetrica dei Comuni. Superiamo così il dato altimetrico ISTAT, che non teneva conto delle peculiarità territoriali”.
Le disposizioni introdotte
Per le combustioni all’aperto, le nuove disposizioni individuano meglio l’ambito territoriale di applicazione per gli abbruciamenti. Nello specifico, l’applicazione delle nuove regole riguarda i Comuni con una quota altimetrica (ovvero l’altezza rispetto al livello del mare) inferiore a 300 metri. La novità consiste nel fatto che le disposizioni vengono calibrate sulle specificità strutturali di questi territori, attraverso una definizione più precisa, realizzata tramite le curve di livello topografiche e rilevabile ‘in sito’ con una strumentazione ottica e/o elettronica. Questo criterio supera quello che valutava il dato altimetrico ISTAT (basato sulla valutazione come parametro di riferimento dell’altezza dell’edificio comunale) e consente una maggiore aderenza alla realtà geografica, tutelando così le aree montane e l’attività agricola.
Beduschi: promuoviamo sostenibilità senza gravare sulle imprese
“Con questo provvedimento – sottolinea Beduschi – rafforziamo l’impegno della Regione al fianco del mondo agricolo, con regole chiare e sostenibili. Si tratta di misure che migliorano la qualità ambientale senza gravare inutilmente sulle imprese. Favoriamo l’adozione di tecniche avanzate nella gestione dei reflui. Introduciamo inoltre criteri più equi per l’uso delle pratiche tradizionali come gli abbruciamenti, ascoltando le esigenze reali di chi vive e lavora sul territorio. Agricoltura e ambiente possono e devono procedere insieme, con responsabilità e visione”.
Le nuove norme sulla gestione degli effluenti zootecnici in Lombardia
Per gli effluenti zootecnici, la delibera introduce novità relative alla copertura dei bacini di stoccaggio degli effluenti zootecnici, con l’obiettivo di prevenire le emissioni di ammoniaca nell’aria, nel quadro delle previsioni già disponibili. In particolare, si prevedono una serie di interventi mirati in ambiti specifici:
- Nuovi impianti – Per le strutture di nuova realizzazione, le aziende con una produzione di azoto di origine zootecnica superiore a 3.000 kg/anno avranno l’obbligo di adottare coperture che assicurino una riduzione delle emissioni, pari o superiore al 60% a partire dal 1° gennaio 2027.
- Ammodernamento delle strutture esistenti – Per le strutture già operative, è previsto un percorso di adeguamento graduale. Le aziende con produzione di azoto di origine zootecnica tra 3.000 e 25.000 kg/anno dovranno raggiungere un’efficienza del 60% entro il 31 dicembre 2029. Per quelle con oltre 25.000 kg/anno di azoto, l’efficienza del 60% è richiesta entro il 31 dicembre 2027.
- Distribuzione dei reflui zootecnici – Le aziende che distribuiscono quantitativi di azoto di origine zootecnica tra 3.000 e 25.000 kg/anno sono chiamate ad adottare da subito pratiche o tecniche di distribuzione che garantiscano un’efficienza di riduzione delle emissioni pari o superiore al 45%. Per le aziende con oltre 25.000 kg/anno viene previsto l’obiettivo di raggiungere un’efficienza superiore al 65% dal 1° gennaio 2027.
Interramento rapido e tecnologie riconosciute
- Promozione dell’interramento rapido – La delibera disciplina, inoltre, l’interramento immediato dell’effluente dopo la distribuzione. Nello specifico, le norme riguardano la fase in cui si utilizzano sistemi come il piatto deviatore. Questo sistema è una tecnologia che utilizza un piatto rotante per distribuire il refluo. Questo sistema sarà vietato a partire dal 1° gennaio 2029. L’obiettivo è massimizzare la ritenzione dell’azoto nel terreno, rendendolo disponibile per le colture e riducendo l’impatto ambientale.
- Tecnologie performanti riconosciute – La delibera riconosce, infine, l’efficacia di diverse tecniche di copertura degli stoccaggi dei reflui che hanno dimostrato di raggiungere l’obiettivo del 60% di riduzione delle emissioni di ammoniaca. In questo la normativa lombarda si adegua al codice nazionale di buone pratiche agricole realizzato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Tra queste rientrano l’utilizzo di materiali leggeri come l’argilla espansa, piastrelle o sfere plastiche galleggianti.