Greeneconomy, riflettere su uso materie, incontro per la strategia EUSALP

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Greeneconomy, riflettere uso materie prosegue la riflessione ambientale di Regione Lombardia nell'anno della presidenza della Macroregione Alpina EUSALP che comprende 7 stati (cinque europei e due extra europei) e 48 regioni dell'arco alpino europeo. Proprio nell'ambito degli approfondimenti sulla green economy, tema centrale della presidenza italiana e lombarda, oggi a palazzo Pirelli si è svolto l'incontro 'International Bioeconomy Dialogues Across the Alpine Space - Hig-Level conference on Bio-Based Paradign to sustainable Development'.

Greeneconomy, riflettere uso materie prosegue la riflessione ambientale di Regione Lombardia nell’anno della presidenza della Macroregione Alpina EUSALP che comprende 7 stati (cinque europei e due extra europei) e 48 regioni dell’arco alpino europeo. Proprio nell’ambito degli approfondimenti sulla green economy, tema centrale della presidenza italiana e lombarda, oggi a palazzo Pirelli si è svolto l’incontro ‘International Bioeconomy Dialogues Across the Alpine Space – Hig-Level conference on Bio-Based Paradign to sustainable Development’.

BIOCHIMICA TEMA CENTRALE

“Il tema della chimica verde e della biochimica è un tema certamente centrale – ha spiegato Raffaele Cattaneo – perché in questo settore si pone la necessità di mettere a fuoco come la materia può essere riutilizzata; o meglio quante volte può essere utilizzata e quando, invece, non può essere più usata e questo è uno dei problemi  della cosiddetta bioeconomia circolare”.

COME RIUTILIZZARE LA MATERIA

“Nella Greeneconomy, riflettere uso materie è importante. Ha senso dare vita a prodotti vegetali per utilizzarli come combustibili?” si è chiesto Cattaneo. “Forse utilizzarli direttamente come combustibili non ha senso; ma se la produzione di biomassa viene destinata prima ad usi di maggior valore e poi alla fine impiegata come combustibile: allora l’operazione ha più senso. Situazioni di questo genere – ha spiegato l’assessore – impattano sull’economia in maniera concreta, così come agiscono sulla vita di tutti i giorni. La bioeconomia è importante collocarla all’interno di EUSALP perché le aree della regione alpina sono quelle più direttamente interessate da questi fenomeni”.

IL PROTOCOLLO SULLA CHIMICA VERDE

L’assessore ha voluto ricordare anche il protocollo che Regione Lombardia ha firmato, lo scorso settembre, su richiesta del Cluster Lombardo della Chimica Verde. “E’ lo strumento – ha ricordato l’assessore lombardo – che ci si è dati per governare insieme a tutti gli attori che animano la società lombarda: le categorie economiche, i sindacati le associazioni ambientaliste, un percorso di sviluppo che riguarda la sostenibilità e in questo ambito il tema della chimica verde è un capitolo forte”.

I TEMI DELL’ACCORDO

Il protocollo è incentrato sulla transazione verso l’economia circolare quale modello di sviluppo per i sistemi produttivi e per la gestione dei flussi di materia; sul  contenimento del consumo di suolo e alla promozione della rigenerazione territoriale e urbana, anche attraverso lo sviluppo di bioraffinerie nelle aree dismesse; nonché sul rafforzamento del livello competitivo del mondo produttivo e dei servizi e la promozione nelle aree rurali dell’occupazione, della crescita e per ultimo tratta dell’ inclusione sociale e dello sviluppo locale, anche attraverso la bioeconomia e la silvicoltura sostenibile.

I DATI IN LOMBARDIA

Da un’elaborazione Innovhub – SSI e Camera di commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi su dati registro imprese 2019, 2018, 2014 emerge che sono  4 mila le imprese lombarde attive nei settori della bioeconomia, con 40 mila addetti. Pesa la Lombardia sulle 20 mila imprese in Italia con 133 mila addetti. In particolare, più di 3 mila imprese sono specializzate nel biomedicale su 18 mila in Italia. Forte la concentrazione nella ricerca di biotecnologia con 162 imprese su 768 nel Paese) e nella bioeconomia legata ai farmaceutici (248 imprese su 630). Raddoppiato il settore della ricerca in biotecnologie, in Italia da 346 a 768 imprese in cinque anni e da 830 a 2170 addetti, in Lombardia da 66 a 162 imprese e da 275 a 501 addetti.

 

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