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La Lombardia scende in piazza a Bruxelles per i fondi di coesione

L’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, ha partecipato di fronte al Parlamento europeo alla manifestazione della #CohesionAlliance per dire no al taglio e alla centralizzazione dei fondi di coesione

Guidesi: per il nostro territorio a rischio 4,4 miliardi di euro da investire Cattaneo: no alla centralizzazione, sì alla sussidiarietà

La Lombardia scende in piazza a Bruxelles per dire no al taglio e alla centralizzazione dei fondi di coesione. L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, e il sottosegretario con delega Relazioni Internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, hanno partecipato oggi alla manifestazione indetta di fronte al Parlamento Europeo dalla ‘Cohesion Alliance’, il movimento che riunisce le regioni contrarie alla proposta della Commissione Europea di ridurre e accentrare le risorse destinate ai territori.

Le ripercussioni per il territorio lombardo

L’assessore Guidesi ha lanciato l’allarme sulle ripercussioni per il territorio lombardo: “Se andasse in porto il progetto di Ursula von der Leyen, per la Lombardia verrebbero a mancare 4,4 miliardi di euro che la Regione investe in modo virtuoso in molteplici settori, a cominciare dalle politiche di sostegno alle imprese per arrivare alla formazione e alla ricerca. Tagliare i fondi di coesione significa mettere a repentaglio lo sviluppo dei territori. Una scelta insensata che contrastiamo con forza”.

“Indebolire le politiche di coesione – ha proseguito Guidesi – significa cancellare l’unico legame diretto tra la Commissione Europea e i territori. La mobilitazione di Bruxelles, trasversale a ogni schieramento politico, dice che le regioni non subiranno passivamente questa decisione scellerata”.

Fondi di coesione, Regione Lombardia a Bruxelles per dire no al taglio

“Oltre al tema della diminuzione delle risorse – ha sottolineato Guidesi – la Lombardia risulterebbe danneggiata anche dalla gestione fondi che passerebbe allo Stato centrale. Vorrebbe dire dover attendere i tempi di Roma, non propriamente celeri. Non ce lo possiamo permettere. Il nostro sistema economico-sociale ha bisogno di tempi di reazione ‘lombardi’: siamo uno dei principali motori economici d’Europa e dobbiamo poter continuare a correre”.

“Penalizzare i territori – ha evidenziato Guidesi – vuol dire cancellare il grande lavoro messo in campo rispetto alla capacità di costruire percorsi strategici di sviluppo, finanziati negli anni con i fondi di coesione”.

Politiche dannose verso la locomotiva economico-produttiva del nostro Paese

“Da sempre la Lombardia – ha commentato il sottosegretario Cattaneo – è in prima linea per evitare che le Regioni subiscano effetti pesantissimi a causa di scelte che vanno nella direzione opposta di quanto noi sosteniamo: no alla centralizzazione, sì alla sussidiarietà e alla valorizzazione del ‘saper fare’ dei territori. Il presidente Fontana, per primo a livello nazionale e anche su scala europea, sostiene che queste politiche siano inaccettabili e dannose verso la locomotiva economico-produttiva del nostro Paese”.

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