Il saluto dell’assessore a lei, a tutte le persone accolte nelle strutture lombarde e a chi si prende cura di loro
Moratti festeggia 104 anni signora Giuseppina: la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia si è recata oggi in visita alla Rsa ‘Mater Sapientiae’ di via Varazze, a Milano, dove ha incontrato l’ospite che ha compiuto il 28 giugno 2021 104 anni. Letizia Moratti ha condiviso con lei, i familiari, altri ospiti e il personale questo particolare momento.
“Con piacere ho accettato l’invito della ‘Mater Sapientiae’ – dice Letizia Moratti – per conoscere e fare gli auguri alla signora Giuseppina”.
Ironia, curiosità e forza
Appassionata lettrice, Giuseppina non ha mai perso una notizia del suo quotidiano preferito che legge e sfoglia commentandolo senza remore: “Con quel filo di saggezza – ha detto Letizia Moratti – come mi hanno fatto sapere, che sa inquadrare ogni atteggiamento, con l’ironia, la curiosità e la forza di chi conosce e ha superato tante prove della vita”.
Attraverso di lei un rallegramento a tutti gli ospiti lombardi
Un edificio su 4 piani, con giardini
“Un traguardo significativo – interviene Elisabetta Cattaneo, responsabile della struttura – condiviso con tutto il team che lavora qui. Soprattutto considerato il difficile e lungo periodo della pandemia”.
La Rsa è parte del gruppo Edos che gestisce 16 residenze sanitarie assistenziali tra Lombardia e altre quattro regioni per un totale di quasi 1400 posti letto. Ed è ospitata in un edificio che si sviluppa su 4 piani ed ha all’esterno due giardini con gazebo, panchine e camminamenti.
Giuseppina e gli altri ospiti della struttura ricevono qui ogni giorno le attenzioni di fisioterapisti, Oss, medici, infermieri e animatori per attività assistenziali, sanitarie e riabilitative, e diversi percorsi ricreativi.
Inno alla vita in un anno ‘strano’
“Un ringraziamento alla vita – conclude Erica Sibillo, direttore sanitario – che, per quanto particolare, merita di essere vissuta come ci viene donata. In un anno ‘strano’ dove ci guardavamo negli occhi per darci forza l’uno con l’altro per andare avanti e proteggere gli ospiti, improvvisamente soli con noi e affidati a noi”.
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