Criminalità si combatte anche con semplificazione procedure
La Direzione Investigativa Antimafia (Dia) compie 30 anni. Gli stessi che sono passati dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della sua scorta. Ed è proprio grazie al lavoro continuo di Falcone contro tutte le mafie che quest’organismo investigativo interforze è nato. È dunque un anniversario importante quello che si è celebrato presso l’auditorium ‘Gaber’ di Palazzo Pirelli alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
30 anni Dia, il testimone dell”Antimafia Itinerante’
All’inizio del convegno il direttore della Dia, Maurizio Vallone, ha consegnato alla presidente della ‘Fondazione Falcone’, professoressa Maria Falcone, sorella di Giovanni, il testimone dell’‘Antimafia Itinerante’ per la prosecuzione delle attività connesse alle celebrazioni del trentesimo anniversario della strage di Capaci.
Coraggiosa sfida per un futuro migliore
Combattere la mafia
“Leggere e sapere quanto è stato fatto per combattere la mafia – ha aggiunto – aiuta ad accettare che non sia un capitolo chiuso, ma che ci sia modo di indebolirla, tacitarla, fermarla. La storia dell’antimafia fa parte di ognuno di noi, come da noi dipende continuare questa strada, rendendoci ognuno guida della lotta contro il crimine organizzato”.
‘Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia’
“Può apparire facile – ha continuato il presidente lombardo – al mondo economico cadere nelle trappole o cedere al canto delle sirene della criminalità organizzata. Omertà sociale e mutismo istituzionale non fanno altro che alimentare il mercato delle mafie”.
Da soli si perde, insieme si vince
Il presidente ha anche indicato come informare l’imprenditore lombardo della presenza della criminalità organizzata e convincerlo che scendere a patti con essa è solo un cattivo affare, “Aiutarlo e guidarlo verso l’unica scelta possibile, la denuncia, è un passo verso la sicurezza sociale. L’associazionismo è il medium. Da soli si perde, insieme si vince”.
Ruolo di associazioni di categoria e comunitÃ
Ecco allora che le associazioni di categoria e la comunità possono, se culturalmente preparate alla verità e all’onestà , offrire quello spazio di aiuto che permette di non lasciare alcuna persona da sola.
Le insidie della ripartenza dalla pandemia
Il ruolo delle Istituzioni
“Abbiamo sbagliato in passato a proporre una ‘politica del confino’ – ha ricordato il governatore – convinti che sradicare geograficamente le mafie significasse farle morire e non abbiamo pensato a preparare i territori di arrivo, che non sono riusciti ad evitare il loro nuovo radicamento.
E sbagliamo oggi con la politica dei ‘bonus a pioggia’, le ‘mance di Stato’ che drogano l’economia oltre a favorire comportamenti poco virtuosi e che disincentivano il lavoro regolare – in molti casi, il lavoro tout court”.
Semplificare la burocrazia
Sostenibilità ambientale delle aziende
In questi anni molto si è fatto per favorire la sostenibilità ambientale delle aziende, molto si potrebbe fare per valorizzare chi lavora e forma i propri dipendenti all’educazione civica e morale, chi garantisce la trasparenza della filiera e che con tale tendenza si avvicina anche alle procedure pubbliche: una chiave di accesso agli appalti, un punteggio riconosciuto a chi realizza la vera responsabilità sociale d’impresa.
Conoscenza, trasparenza e integritÃ
Ben vengano infine iniziative come quella della Dia. Ovvero un percorso territoriale che diffonde impegno, buona fede e rigetto dell’illegalità . Aspetti fondamentali per far capire al territorio che non tolleriamo il dilagare dell’infiltrazione criminale”.