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Calcio, arbitro è pubblico ufficiale, chi lo colpisce paga duro

In Regione Lombardia incontro sugli arbitri di calcio e la cultura del rispetto nello sport

Picchi: Regione Lombardia in campo per costruire cultura del rispetto

Cultura del rispetto e arbitri di calcio da difendere, anche a partire dalla norma in vigore da luglio 2025, l’articolo 583 quater del Codice Penale, che equipara i direttori di gara ai pubblici ufficiali e, quindi, chi li fa oggetto di violenza paga ora duramente. Così, per una volta tutti d’accordo: nello sport, nello specifico nel calcio, bisogna lavorare per costruire una cultura di rispetto. L’occasione, venerdì 14 novembre 2025 al Belvedere ‘Berlusconi’ di Palazzo Lombardia, l’incontro dal tema ‘Il fischio che unisce’ promosso dalla sezione di Cinisello Balsamo (Milano) dell’Associazione italiana arbitri (Aia), con Regione Lombardia e Lega nazionale Dilettanti. Attorno al tavolo istituzioni politiche, sportive e mondo arbitrale federale.

I presenti

Un momento che ha visto la presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e, per Regione Lombardia, del sottosegretario alla Presidenza, con deleghe a Sport e Giovani, Federica Picchi. Sono intervenuti anche l’assessore regionale a Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa, il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con deleghe a Relazioni internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, e il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani.

I lavori sono stati aperti dal sottosegretario Picchi, che ha sottolineato il valore del dialogo tra istituzioni e mondo sportivo nella promozione dei valori di correttezza, educazione e responsabilità dentro e fuori dal campo.

Cultura del rispetto e arbitri di calcio

“Il rispetto – ha detto il sottosegretario Picchi – è la prima regola dello sport e deve diventare patrimonio condiviso, soprattutto tra i più giovani. Gli arbitri non sono solo pubblici ufficiali garanti delle regole, ma veri e propri educatori sul campo, punti di riferimento per promuovere la cultura della legalità e del fair play. Regione Lombardia crede nel potere dello sport come strumento di formazione civica e sociale: iniziative come questa aiutano a costruire comunità più consapevoli e solidali”.

Presidente La Russa: ‘Il fischio che unisce’ titolo importante

“Il fischio che unisce – ha affermato il presidente del Senato, Ignazio La Russa – è un titolo importante, come importante è la figura dell’arbitro, un ruolo che ho ricoperto in passato e che attualmente, seppure in veste diversa, in qualità di seconda carica dello Stato, anche secondo gli esponenti politici non del mio partito, svolgo in maniera egregia. Ai giovani arbitri, che scelgono con coraggio di misurarsi sui campi da gioco, esprimo il mio grande apprezzamento per una scelta che li aiuta a crescere. Io credo che dobbiamo imparare tutti ad avere più rispetto per gli arbitri, ad apprezzarne il coraggio e le scelte”.

Il primo panel

A confrontarsi, nel primo panel dedicato all’etica in gioco, il consigliere federale Beppe Marotta, il generale Riccardo Galletta e il presidente nazionale Aia, Antonio Zappi.

Marotta: che si vince o che si perda non è colpa dell’arbitro

“L’arbitro – ha sottolineato il presidente dell’Inter e dirigente federale, Beppe Marotta – è una figura molto importante, spesso purtroppo maltrattata verbalmente e non solo e che merita grande rispetto. Il fischio deve essere un motivo di aggregazione, motivo di inclusione, ma soprattutto deve essere occasione per rispettare chi opera nel terreno di gioco cercando di fare le cose nel migliore dei modi:  bisogna imparare ad accettare le decisioni. Che si vinca o che si perda non è certo colpa dell’arbitro”.

Zappi (presidente Aia): gli arbitri sonopiù tutelati

“Il convegno ha diffuso messaggi di legalità – ha sottolineato il presidente nazionale Aia, Antonio Zappi – parlando anche della possibilità, per i nostri arbitri, di essere maggiormente tutelati. Grazie al 583 quater del Codice Penale, chi dovesse macchiarsi di violenza nei loro confronti potrà essere punito fino a 16 anni di reclusione e questo è il risultato di un impegno di tutta l’Aia”.

Il secondo panel

Attori del secondo panel, sul valore dello sport per i territori, la presidente del Comitato regionale della Figc (Federazione italiana giuoco calcio) Valentina Battistini, lo psicologo clinico Xhuljan Lala e il presidente del Comitato regionale lombardo dell’Aia, Emilio Ostinelli.

Ostinelli (presidente Aia Lombardia): in campo per cancellare la violenza

“In Regione Lombardia – ha evidenziato Ostinelli – un momento importante per parlare degli arbitri e dello sport vero e pulito, un confronto davvero a più voci. Tutti qui a dialogare su un tema molto caldo che vede gli arbitri protagonisti di un servizio reso al calcio e in campo perché la piaga della violenza vada più velocemente possibile a scemare”.

I premi ‘Andaloro’ e ‘Disciplina e Correttezza’

In chiusura, il presidente della sezione Aia di Cinisello Balsamo, Alexander Zezzo, ha provveduto alla consegna dei premi ‘Andrea Andaloro’ e ‘Disciplina e Correttezza’ alla presenza dei genitori del piccolo Andrea prematuramente scomparso: l’arbitro Stefano Andaloro e la moglie Claudia.

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