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Case Aler richiedenti asilo, ecco la posizione di Regione Lombardia

case aler richiedenti asilo

“La posizione della Regione Lombardia riguardo la possibilità di assegnare, seppur temporaneamente, alloggi e case Aler per l’accoglienza di richiedenti asilo, è stata illustrata con chiarezza dal presidente Attilio Fontana il 12 maggio scorso in Prefettura a Milano, nel corso dell’incontro sul tema con il Commissario delegato per la gestione dell’accoglienza dei migranti, Valerio Valenti, e i 12 Prefetti lombardi”. Lo comunica in una Nota la Presidenza di Regione Lombardia.

“Tale posizione, negativa, non offre alcuno spazio di negoziare con singole Prefetture la disponibilità di case popolari che devono rapidamente essere messe a disposizione degli aventi diritto nelle graduatorie Aler”.

Assessore Franco: avevo inviato lettera di spiegazioni

“Con il Prefetto di Monza deve esserci stato un fraintendimento, nonostante la lettera di spiegazioni che le avevo inviato proprio sul tema delle case Aler ai migranti. Può capitare, ma ho comunque provveduto a mandare giovedì 6 luglio una nuova comunicazione ai Prefetti lombardi sulla chiara posizione di Regione Lombardia in merito a questo tema”. Così Paolo Franco, assessore regionale alla Casa e Housing sociale.

Nessun esperimento pilota

Alla dottoressa Palmisani l’Assessorato aveva scritto che (cit.) avrebbe dato “la disponibilità di questo Assessorato di verificare le possibili soluzioni per valutare un ipotetico ampliamento della rete di accoglienza, in coerenza con le finalità della legge regionale n. 16/2016, come da Lei richiesto”.

Impossibilità progetto, non si poteva fraintendere

“Questo chiaramente non comporta nessun esperimento pilota, come è stato detto, e nessuna accettazione del progetto. Mi sembra una indicazione molto chiara, in forma di cortesia istituzionale, che non può essere fraintesa. Oltretutto arriva dopo una serie di incontri con i Prefetti, durante i quali siamo stati molto decisi”, spiega Franco. “Visto però che qualcuno non ha capito il senso di quanto detto – continua -, mi sono premurato giovedì 6 luglio di inviare a tutti i Prefetti una nota in proposito”.

Nota ai Prefetti

Nella nota si legge che: ‘A tal riguardo, con la ferma volontà sia di prevenire ogni tipo di fraintendimento sia di evitare qualsiasi possibile strumentalizzazione, tengo a ribadire – con fermezza – la posizione di Regione Lombardia e dell’Assessorato che mi onoro di rappresentare. […] Come ho avuto modo di ben specificare in Vostra presenza, ribadisco che, per entrambi i casi, occorre sempre tenere conto non solo della sostenibilità economica, ma anche, e soprattutto, della sostenibilità sociale degli interventi, valutato altresì il contesto abitativo spesso problematico in cui si inseriscono. Da ciò, in particolare, derivano le difficoltà manifestate da Regione ad attuare progetti di accoglienza, seppur diffusa. Infatti, nonostante si sia ben consapevoli della straordinarietà della situazione attuale, l’utilizzo di alloggi sfitti per il potenziamento della rete CAS di prima accoglienza non risulta essere compatibile con i citati processi di valorizzazione previsti dalla normativa regionale vigente e non ne permette la realizzazione’.

Assessore La Russa: priorità a famiglie lombarde in attesa di alloggio

“Insieme al presidente Fontana e al collega Paolo Franco il 12 maggio abbiamo incontrato i Prefetti di tutte le province lombarde discutendo, alla presenza del Commissario all’emergenza migranti, Valerio Valenti, anche della situazione che riguarda i profughi e ribadendo che, nella legge regionale n.16/2016, non c’è spazio per un’accoglienza emergenziale dei richiedenti asilo nelle case Aler. Come Regione la nostra priorità è dare riscontro alle famiglie lombarde in attesa di un alloggio popolare”, dichiara Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza.

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