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Coronavirus. Ospedale da campo Bergamo, Gallera: nessun ripensamento, rimane priorità

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Sostegno massimo a ospedali della zona, in 3 giorni trasferiti 47 pazienti, assegnati e reclutati 57 medici

“Non c’è alcun ripensamento sulla realizzazione dell’ospedale da campo di Bergamo che, per la
Regione Lombardia, rimane una delle priorità nella lotta al coronavirus”. Lo ribadisce l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, in relazione alle notizie diffuse nelle ultime ore.

La decisione della Regione

“Abbiamo stabilito, in questa fase – spiega l’assessore – che la messa in funzione delle strutture sanitarie esterne ai presidi ospedalieri tradizionali sia strettamente connessa al reperimento di medici, infermieri e operatori aggiuntivi. Che non possono essere sottratti dalle corsie e dagli altri reparti”.

A Cremona

“Così sta avvenendo – ricorda – per Cremona, dove si sta allestendo un ospedale da campo del tutto autonomo con mezzi e personale americani. Grazie alla donazione della Ong Samaritan’s Purse“.

Slittamento legato a procedure

“Lo slittamento di poche ore dell’avvio della realizzazione dell’ospedale da campo di Bergamo – sottolinea Gallera – è dovuto proprio alle procedure di arruolamento. E contiamo sull’arrivo di medici e dispositivi dall’estero. In stretta collaborazione con la Croce Rossa“.

L’area di Bergamo

“L’area di Bergamo – ricorda Gallera – sta attraversando un momento di grande pressione e, per questo, stiamo sostenendo con tutte le nostre forze le strutture sanitarie coinvolte”. “Basti pensare – prosegue l’assessore – che, negli ultimi 3 giorni, grazie al lavoro straordinario dell’unità di crisi, abbiamo trasferito 47 pazienti dagli ospedali della Bergamasca in altre strutture lombarde”. “Di questi, solo nella giornata di mercoledì 18 marzo – aggiunge – siamo riusciti a trasportare 20 pazienti su un totale di 38 a livello regionale (più del 50 per cento)”.

Reperimento del personale

“È forte anche l’impegno – conclude Gallera – sul fronte del reperimento del personale: in poco tempo abbiamo inviato al Papa Giovanni XXIII 24 medici e 1 farmacista. E l’ospedale stesso ne ha potuti reclutare altri 12, di cui 7 specializzandi, e 1 farmacista. A questi si aggiungono 27 medici e 4 infermieri militari”. “A Seriate, invece, abbiamo inviato – spiega – 12 professionisti. E altri 7 ne sono stati reclutati dall’Asst di riferimento”.

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