Crisi idrica, gli assessori regionali all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, e agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori, sono intervenuti alla presentazione del ‘Report sulla stagione irrigua in Lombardia – 2022’. Il documento è stato presentato da Anbi Lombardia, l’associazione che rappresenta i 12 concorsi di bonifica e irrigazione.
Sertori: puntiamo a gestione ordinaria dell’emeregenza
Dallo scorso anno è attivo un tavolo regionale ad hoc con tutti gli attori coinvolti. A questo è stato aggiunto uno specifico tavolo di confronto con il Piemonte per la gestione dei comprensori irrigui interregionali e un focus interregionale sulla gestione del lago di Garda che coinvolge Veneto e Provincia Autonoma di Trento. Gli incontri hanno permesso, già a dicembre, di segnalare una situazione che si profilava emergenziale e di assumere la decisione di posticipare la stagione irrigua. “Per cercare di risolvere però alla radice il problema, in Lombardia – ha osservato Sertori – sono necessari investimenti per efficientare la rete idrica. Per ridurre le perdite nei canali adduttori principali, garantire maggiore flessibilità nella distribuzione della risorsa e realizzare alcuni interventi importanti per ripristinare o mantenere la capacità d’invaso esistente in particolate nei grandi laghi regolati. Tutti temi che, ne sono certo, affronteremo in maniera concreta con il nuovo commissario Matteo Salvini“.
Beduschi: acqua scarsa mette a dura prova agricoltura
Crisi idrica, Beduschi e Sertori: dati del report tra i più critici di sempre
La stagione 2022 tra le più critiche di sempre. Nel mese di luglio ampiamente superati i 200 mm di fabbisogno irriguo netto. Molto più rispetto a una media di 140, a fronte un valore di 41 millimetri di precipitazione media complessivo nell’areale di pianura. Il deficit pluviometrico negativo segnato ha oscillato tra i 30 e i 60 millimetri. Con riserve idriche ridotte del 60%, l’irrigazione è riuscita solo in parte a colmare questa differenza. I 4,6 miliardi di metri cubi d’acqua prelevati – il dato riferito alle sole acque superficiali mostra una riduzione di quasi la metà rispetto ai volumi mediamente utilizzati – non sono bastati a fronteggiare interamente le necessità irrigue. Questo ha influito anche sull’equilibrio ambientale complessivo a partire dalla riduzione della falda.