Lombardia Notizie / Agricoltura, sovranità alimentare e foreste

Agroalimentare. Beduschi: latte lombardo resti lombardo

Mucca e latte, la Lombardia si conferma leader nella filiera lattiero-casearia italiana

I dati: nella nostra regione si produce quasi la metà (il 46%) del latte nazionale La sfida attuale del settore è competere sui mercati mondiali

La Lombardia conferma il proprio ruolo di primo piano nella filiera lattiero-casearia nazionale. Con 5.975 allevamenti e 580.000 vacche da latte, pari rispettivamente al 17% e al 39% del totale italiano, la regione produce quasi metà del latte nazionale (46%), trasformato in gran parte in formaggi DOP di eccellenza come Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Taleggio e Provolone Valpadana, ma usato anche per tantissimi prodotti freschi.

Se ne è parlato giovedì 16 ottobre 2025 a Mantova durante i lavori del convegno organizzato da Clal, società specializzata in analisi del settore lattiero-caseario e da Ismea (Istituto Servizi mercato Agricolo Alimentare).

Beduschi: Lombardia leader della filiera lattiero-casearia

L'assessore Beduschi sottolinea come la Lombardia sia leader nella filiera lattiero-casearia“La nostra regione – sottolinea l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi – si conferma leader nazionale del settore, grazie a un sistema che unisce cooperazione e industria, produzione e trasformazione, innovazione e radicamento sul territorio”.

“Il nostro obiettivo – afferma l’assessore – è continuare a essere al fianco di chi ogni giorno vi lavora nel settore, per sostenere concretamente la crescita e la competitività della filiera”.

I numeri degli ultimi dieci anni

Negli ultimi dieci anni, il settore ha registrato una crescita dei volumi e delle rese: la Lombardia ha raggiunto 6,1 milioni di tonnellate di latte consegnato nel 2024, con Brescia (1,7 milioni), Cremona (1,6 milioni) e Mantova (1,1 milioni) ai primi posti nazionali, seguite da Bergamo e Lodi. La produzione della regione si caratterizza per una forte concentrazione nelle strutture medio-grandi: a Brescia il 49% degli allevamenti (in totale sono 992) conta più di 100 capi, a Mantova (847) il 66%, a Cremona (807) l’82%.

Latte lombardo è quantità e qualità

“Il latte lombardo non è solo quantità, ma qualità e valore aggiunto – aggiunge Beduschi – oltre la metà della nostra produzione diventa formaggio DOP, e le nostre latterie cooperative rimangono il cuore pulsante della filiera. Per competere a livello internazionale serve però uno scatto in avanti. Occorre investire in formazione, management e capacità imprenditoriale, senza perdere mai il legame con il territorio”.

Settore resiliente

Il settore, nonostante le chiusure registrate a livello nazionale (12.000 allevamenti in meno dal 2014), mostra resilienza e potenziale di sviluppo: il numero di vacche da latte in Italia è cresciuto di 39.000 unità (+2,7%), in controtendenza con i principali competitor europei Germania, Francia e Olanda. Le consegne di latte sono aumentate del 18,9% nel decennio.

Dobbiamo alzare l’asticella

L'assessore Beduschi sottolinea che il latte lombardo deve rimanere lombardo“Il latte lombardo – dice l’assessore – ha già dimostrato di saper competere ai massimi livelli europei. Ora dobbiamo alzare ulteriormente l’asticella”.

“Il futuro – conclude l’assessore Beduschi – non si gioca sulla quantità, ma sulla capacità di presidiare i mercati globali con organizzazione, formazione e diplomazia commerciale. Il latte lombardo deve restare lombardo. E, proprio per questo, non dobbiamo temere processi aggregativi. Questi, infatti, se guidati dal territorio sono uno strumento di forza, non una minaccia”.

Proietti (Ismea): settore complesso, ma di eccellenza

La Lombardia si conferma leader nella filiera lattiero-casearia al convegno di Mantova“Disporre dei dati di due grandi realtà del settore agroalimentare come Ismea e Clal – sottolinea il presidente di Ismea, Livio Proietti – è fondamentale per rispondere efficacemente alle sfide di un settore complesso ma di eccellenza. Proprio giovedì 16 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e della candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO, fortemente voluta dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, celebriamo il nostro patrimonio agroalimentare che si inserisce perfettamente in questo panorama di sfide globali e opportunità”.

Rossi (Clal): formazione è politica industriale

“La formazione – afferma il presidente di Clal, Angelo Rossi – è la nostra vera politica industriale: solo imprese preparate possono rafforzare l’export e dare valore alla filiera lattiero casearia. Dobbiamo mettere gli operatori nelle condizioni di conoscere i mercati, interpretarne i segnali e agire con tempestività. È questa la strada per trasformare la qualità in competitività internazionale”.

Sei un giornalista?

Richiedi l’iscrizione al nostro canale Telegram privato per ricevere tutte le notizie in anteprima