Lombardia Notizie / Urbanistica e Protezione civile

Rigenerazione urbana, Foroni: più facile per i Comuni con nuova legge

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Rigenerazione urbana, ai Comuni più margine di intervento negli interventi sul patrimonio dismesso. Il Consiglio regionale, infatti, ha approvato, nella seduta di martedì 15 giugno, la proposta di legge relativa alla modifica della normativa regionale riguardante gli interventi sul patrimonio edilizio esistente in dismissione.

Mettere in sicurezza edifici fatiscenti

“L’obiettivo principale della nuova normativa – ha spiegato l’assessore al Territorio e Urbanistica, Pietro Foroni – che integra variazioni all’articolo 40 bis della legge regionale 18/19, resta quello di favorire il recupero del patrimonio edilizio dismesso. Estendendo ai Comuni un ulteriore margine di manovra. E incentivando, quindi, l’adozione di specifiche condizioni per la messa in sicurezza degli immobili in stato di dismissione”.

Rigenerazione urbana, per i Comuni meno burocrazia

“Questo tipo di intervento normativo, che manca a livello nazionale – ha aggiunto Foroni – viene adottato da Regione Lombardia in coerenza con la politica urbanistica per la lotta al consumo di suolo. Facilitando i passaggi burocratici che enti locali e operatori sono tenuti ad adottare”.

Cosa cambia, protagonisti i Comuni

“Diversamente dalla normativa vigente – ha osservato l’assessore – la nuova legge avrà un carattere ancor più di natura straordinaria ed eccezionale. I Comuni potranno di determinare la quota degli incentivi da applicare, non finanziari, ma di natura urbanistica e procedimentale”.

Bonus volumetrico

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“In dettaglio – ha detto Foroni – gli enti potranno abbinare un bonus volumetrico in misura percentuale tra il 10 al 25 per cento, scegliendo se applicare tale indice di edificabilità. Solo in mancanza di determinazione comunale è prevista una norma suppletiva regionale in cui verrà applicato un incremento pari al 20 per cento. Per impedire che l’inadempimento comunale renda inapplicabile la normativa”.

Sosteniamo la ripresa

“Decisione, questa, deliberata non per timore di un giudizio di livello costituzionale – ha osservato l’assessore – ma per sostenere lo sviluppo sostenibile attraverso il recupero degli edifici esistenti e, allo stesso tempo, favorendo iniziative di investimento a sostegno del mondo economico”.

Sviluppo passa da applicabilità della norma

“In questa fase specifica – ha detto in conclusione l’assessore – l’obiettivo è superare la diatriba giudiziale. Consci della solida base giuridica a sostegno della piena legittimità della formulazione dell’articolo 40 bis vigente. Abbiamo voluto, così, assicurare la applicabilità della norma e favorire l’economia nella ripresa”.

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