Seveso, droni in volo sul fiume per dare la caccia agli scarichi abusivi

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Foroni: Regione lavora per sicurezza da rischio inondazioni

Usare in modo innovativo la tecnologia dei droni per mettere in sicurezza l’ambiente e la salute: nel 2021 il progetto Seveso Stream andrà a censire gli ‘scarichi’ lungo il fiume Seveso attraverso le province di Milano, Monza e Brianza e Como, per creare un database geo-referenziato degli scarichi. E fornire così alle amministrazioni locali e regionale un utile strumento di consultazione da cui muovere poi con scelte e decisioni operative.

La presentazione

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A presentare il progetto, martedì 16 marzo a Palazzo Pirelli, l’assessore al Territorio e Protezione civile di Regione Lombardia, Pietro Foroni, Luigi Mille, direttore dell’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo) e Fondazione Lombardia per l’Ambiente, promotori dell’accordo che ha avviato il progetto. Insieme a BrianzAcque, Gruppo CAP e Como Acqua. Soggetti presenti e attivi per il servizio idrico sui territori di Monza e Brianza, Milano e Como.

Gli interventi attesi, ora sono realtà

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“Un progetto che si inserisce in una più vasta attività relativa al fiume – ha detto Foroni – su cui Regione Lombardia si è concentrata per quanto riguarda la sicurezza dal rischio inondazioni: sono partiti i cantieri per la vasca di Senago, nel comune di Milano, il 18 marzo ci sarà la consegna dei lavori per la vasca di Lentate sul Seveso e per la realizzazione delle vasche delle aree golenali. Con Aipo e il Comune di Milano abbiamo avviato ormai i lavori attesi da tempo per mettere in sicurezza i punti più critici”.

Aree attorno al fiume diventino attrattive

“L’attenzione al Seveso – ha ricordato l’assessore Foroni – è rivolta non solo ai fenomeni che più impattano sui territori, come le esondazioni, ma anche alla pulizia delle acque del fiume. Quello di oggi è un investimento che vale 100 mila euro, a cui si aggiungono i 60 mila già impiegati nel 2020. Un vero e proprio censimento il più possibile completo sulla situazione degli scarichi, civili e industriali. Obiettivo concreto sarà, quindi, la valorizzazione del fiume a fini naturalistici, paesaggistici per investire in quelle aree che potranno anche diventare attrattive, grazie anche a una maggior offerta di servizi alle persone che vi abitano e per chi le frequenterà”.

Connubio tecnologia, sicurezza e salute

Introducendo i contenuti del progetto, l’assessore Foroni è partito proprio dal connubio tra tecnologia, sicurezza e salute. “Più volte – ha detto – la tecnologia ha dato il suo contributo a migliorare la qualità dell’ambiente e della vita delle persone. Quello fluviale è un ecosistema fondamentale per la nostra sopravvivenza, troppo spesso messo in discussione dalle molteplici forme di inquinamento che lo caratterizzano. Una volta monitorato, il fiume restituirà un insieme di dati ed elementi importanti per valutare lo stato delle acque e per essere condivisi con chi si occupa di salvaguardia dell’ambiente”.

Piccarolo: modello di integrazione operativa

“Stiamo realizzando – ha sottolineato il direttore di Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Fabrizio Piccarolo – un modello di integrazione operativa, tra soggetti e aziende diverse. Che è finalizzato a un intervento a vantaggio di ambiente, sicurezza e salute dei cittadini. È un modello che può costituire un riferimento prezioso da applicare anche su altre aste di fiumi in Lombardia”.

Mille (Aipo): affrontare sicurezza idraulica dei fiumi

“La condizione dei fiumi – ha spiegato Luigi Mille, direttore Aipo – va ormai affrontata in modo interdisciplinare. Coniugando l’obiettivo della sicurezza idraulica, che ci compete direttamente, con quello della qualità delle acque e della tutela ambientale”.

Boerci: gestori chiamati a fare rete

“Oggi più che mai – ha fatto notare Enrico Boerci, presidente e amministratore delegato di BrianzAcque – i gestori del servizio idrico integrato sono chiamati a far rete per attuare soluzioni capaci di intervenire in maniera risolutiva per migliorare la qualità del patrimonio idrico. Siamo orgogliosi che un metodo d’indagine innovativo, studiato e avviato da BrianzAcque con l’applicazione di tecnologie trasversali, sia diventato il canale per una collaborazione istituzionale. E che sia estesa a più attori e in grado di fare la differenza a beneficio dell’ecosistema fluviale. Nonchè dell’ambiente e della comunità lombarda”.

Russo: Seveso è patrimonio idrico e ambientale

“Il Seveso – ha sottolineato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP – rappresenta un patrimonio idrico e ambientale che ci riguarda tutti. Proprio come l’acqua, attraversa i confini amministrativi e ci mette di fronte alla necessità di fare rete, condividendo competenze e risorse fra gestori ed enti, e facendo della sinergia la nostra arma migliore per la tutela del territorio”. “Seveso Stream – ha aggiunto – nasce da una visione strategica comune. Che fa rotta sul binomio ‘innovazione tecnologica e sviluppo del territorio’. Secondo una logica focalizzata sull’impatto ambientale”.

Pase: progetto in linea con risoluzione della Commissione

Chiudendo la presentazione, Riccardo Pase, presidente della VI Commissione Ambiente e Protezione civile del Consiglio regionale della Lombardia, ha evidenziato come si tratti di un progetto “in linea con la mia risoluzione che stiamo portando avanti nella commissione che presiedo. E che testimonia ancora una volta il forte impegno di Regione Lombardia nella volontà di migliorare la qualità delle acque dei nostri fiumi. Un’operazione a beneficio dei cittadini e delle comunità locali, a favore della messa in sicurezza delle risorse idriche, della salute e dell’ambiente”.

ver/gus

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