Lucchini: con ‘telefono donna’ pronto intervento h/24 per donne vittime

telefono donna vittime
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L’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini ha incontrato, a Milano, l’associazione di volontariato ‘Telefono donna’ che dal 1992 svolge l’attività di centro di ascolto, accoglienza e assistenza per le donne vittime e le famiglie in difficoltà.

Eccellenza sociale

Telefono Donna, ricorda l’esponente della Giunta regionale, “da oltre trent’anni, testimonia il quotidiano impegno a sostegno e a difesa delle donne. Si tratta – afferma Lucchini – di una straordinaria associazione. Una realtà che ha saputo costruire un luogo di ascolto, accoglienza e assistenza per tutte le donne in difficoltà. E offrire, inoltre, assistenza e servizi integrati. Regione Lombardia riconosce questa realtà come un’eccellenza sociale capace di distinguersi per competenze e umanità”.

Progetto sperimentale

Inoltre, sottolinea l’assessore, “l’attività svolta da Telefono Donna come soggetto gestore di centro antiviolenza e casa rifugio riveste un ruolo centrale in qualità di partner delle Reti territoriali antiviolenza.  Per questo, fa sapere, Regione Lombardia ha voluto finanziare un progetto sperimentale, ‘La luna nuova’. Un percorso che vede come capofila l’Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda. E attraverso il quale si intende creare all’interno della struttura un punto che accolga in un ambiente protetto con operatori qualificati, la donna vittima di violenza, con o senza figli, in regime di Pronto Intervento 24 ore su 24 per 365 l’anno. Perché il nostro motto ‘non sei sola’ deve valere ogni giorno”.

La luna nuova

Gli obiettivi del progetto sperimentale ‘La Luna nuova’ sono:

  • Accoglienza in regime di Pronto Intervento 24 ore su 24 per 365 l’anno della donna vittima di violenza in un ambiente protetto e sostegno alle situazioni familiari più rischiose in situazioni di emergenza, garantendo il tempestivo collocamento di donne sole o con figli 24 ore su 24, 365 giorni all’anno;
  • Inquadramento della situazione e valutazione accurata del rischio;
  • Accompagnamento alla denuncia qualora la donna non l’abbia già sporta in autonomia
  • Erogazione beni di prima necessità (alimenti, vestiario, ecc.).
  • Organizzazione di incontri tutelati tra ospiti ed esterni (es. Assistente Sociale, MMG, ecc).

I risultati attesi del progetto sono:

  1. ottimizzare i percorsi di protezione e presa in carico per le donne e i loro figli minori;
  2. sviluppare la rete dei servizi e in particolare la capacità di collaborazione tra centro antiviolenza/pronto soccorsi/struttura protetta;
  3. integrare le competenze di tutti gli operatori che a vario titolo sono coinvolti nei percorsi di protezione delle donne vittime e dei figli minori al fine di realizzare una presa in carico quanto più possibile efficace ed integrata;
  4. accrescere le competenze specialistiche di tutti gli operatori coinvolti attraverso il costante raccordo con le altre figure professionali dell’equipe;
  5. alleviare il carico dei Pronti Soccorso per quanto riguarda la gestione degli aspetti non prettamente sanitari legati alla violenza di genere.

Telefono donna, come opera Telefono_donna_1

L’associazione Telefono Donna nasce l’8 marzo 1992 come centro di ascolto, accoglienza e assistenza per le donne e le famiglie in difficoltà. Da statuto, è ispirato ai principi di solidarietà, responsabilità e tolleranza. E offre sostegno, assistenza e informazione sulle problematiche che le donne incontrano, considerate nella loro complessità.

Negli anni l’associazione ha offerto il suo aiuto alle donne e alle famiglie affrontando diversi tipi di disagio. Che vanno dalla crisi esistenziale e depressione alle crisi domestiche, dai problemi di ordine legale e psicologico legati alla separazione o al divorzio, fino ai casi di maltrattamento e violenza fisica. Ha la sua sede presso l’ospedale Niguarda-Ca’ Granda di Milano. Qui gestisce un luogo d’incontro e d’ascolto per donne e famiglie e offre supporto e accompagnamento ai servizi. Nel primo decennio del 2000 ha gestito gli Sportelli Rosa per promuovere l’occupazione femminile aiutando le donne nella ricerca di lavoro, con sportelli a Magenta e a Como. Ha al suo attivo una collaborazione con l’associazione SVS Donna Aiuta Donna nell’ambito del centro antiviolenza SVSeD (Soccorso Violenza Sessuale e Domestica) della clinica Mangiagalli (Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico) di Milano.

Come centro antiviolenza, oltre alla sede legale e operativa di Milano presso l’ospedale Niguarda, l’associazione gestisce la sede operativa Telefono Donna Magenta, lo Sportello Antenna di Abbiategrasso, il Centro Antiviolenza di Vimercate e Monza in associazione temporanea di scopo (ATS) con White Mathilda. Inoltre, gestisce le case rifugio a indirizzo segreto Il Battello, La Rotta, La Bussola 1, La Bussola 2, L’Ancora La Rotta e L’Approdo.

Il murales

A margine del suo incontro, l’assessore Lucchini ha anche avuto modo di vedere il bellissimo murales, intitolato ‘Corteccia’, dell’artista argentino Francisco Bosoletti, inaugurato in occasione della Festa della donna. L’opera richiama il mito di Dafne, la ninfa che non accetta l’amore di Apollo e che per questo viene trasformata in una pianta di alloro, tocca il tema dell’amore non ricambiato.
Una storia antica di come un sentimento non debba mai essere forzato. E che parla delle drammatiche conseguenze che possono scaturire dalla mancanza di rispetto per ciò che l’altra persona prova.

 

 

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