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Lombardia, da Regione 3 milioni per supportare le imprese culturali

In foto il manifesto di InnovaCultura, la seconda edizione del bando di Regione Lombardia a sostegno delle imprese del settore

Caruso: confermiamo impegno, via libera alla seconda edizione del bando

Prosegue l’impegno di Regione per supportare la crescita e l’innovazione del settore culturale in Lombardia con il nuovo bando InnovaCultura.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Cultura Francesca Caruso, ha dato il via libera alla seconda edizione del bando ‘InnovaCultura’, pensato per sostenere progetti innovativi realizzati da partenariati di imprese culturali e creative, raccolte museali/musei e sistemi museali riconosciuti da Regione Lombardia, ecomusei riconosciuti da Regione Lombardia, biblioteche e sistemi bibliotecari riconosciuti, archivi, Patrimonio Unesco, complessi monumentali non statali, aree e parchi archeologici non statali.

La dotazione finanziaria del bando ‘InnovaCultura’ in Lombardia

Lo stanziamento in campo ammonta a 3 milioni di euro, a valere sul Programma Regionale FESR 21-27. L’iniziativa nasce da un accordo di collaborazione tra Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Unioncamere Lombardia. La misura sarà pubblicata ad inizio 2026 sul portale regionale Bandi e Servizi.

Settore culturale sinonimo di eccellenza

In foto l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, intervenuta a sostegno della seconda edizione del bando ‘InnovaCultura’ di Regione Lombardia“Con la seconda edizione di ‘InnovaCultura’ – ha sottolineato l’assessore Caruso – confermiamo il nostro impegno nel sostenere un settore che, in Lombardia, è sinonimo di eccellenza. I risultati della prima edizione hanno dimostrato la sinergia tra istituzioni, imprese culturali e realtà museali. L’obiettivo è generare progettualità di valore, capaci di incidere concretamente sul territorio”.

“Con questo nuovo stanziamento vogliamo favorire percorsi di crescita e sostenibilità, promuovendo il rafforzamento delle competenze e l’apertura a nuove forme di creatività. La cultura è un motore fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico della nostra regione: sostenere chi la produce e la valorizza – ha concluso Caruso – significa investire nel futuro della Lombardia”.

Il contributo regionale a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto sarà erogato nella misura massima del 70% del costo totale delle spese ammesse. I progetti dovranno avere un valore minimo di 50.000 euro. Il contributo massimo concedibile non potrà superare la somma di 200.000 euro per progetto.

Sono finanziabili iniziative e soluzioni innovative in ambito culturale che riguardino i seguenti interventi:

  • fruizione digitale e accessibile del patrimonio culturale: creazione di piattaforme online e strumenti digitali e immersivi che permettono di raggiungere un pubblico più ampio, con percorsi virtuali e contenuti multimediali disponibili prima, durante e dopo la visita, grazie a formati e modalità innovative di fruizione;
  • esperienze culturali aumentate: sviluppo di applicazioni di realtà aumentata (AR), virtuale (VR) e mista o altre tecnologie immersive per offrire nuove prospettive e interazioni con i contenuti culturali, sia in loco che da remoto;
  • partecipazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza dei territori e dei visitatori: creazione di piattaforme digitali interattive, ‘gamification’ o social media engagement per stimolare la partecipazione attiva del pubblico nella creazione, interpretazione e diffusione culturale;
  • esperienze culturali ecosistemiche: progetti che connettano digitalmente diverse istituzioni culturali, artisti e pubblico, creando un ‘ecosistema’ virtuale per la condivisione di risorse, eventi e conoscenze;
  • strategie e linguaggi comunicativi: sviluppo di nuovi formati comunicativi digitali (es. podcast, video storytelling, intelligenza artificiale generativa) per narrare la cultura in modo innovativo e raggiungere nuovi segmenti di pubblico.

Tra le spese ammissibili, anche quelle relative al personale che sviluppa il prodotto o il servizio. Ma anche spese per l’acquisizione di servizi svolti, acquisto di strumenti e attrezzature funzionali al progetto e costi per la presentazione di fidejussione.

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