Polizia Penitenziaria, De Corato a 205° di fondazione: grazie agli agenti

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L’assessore: nelle carceri si verificano troppe aggressioni

Ministero Giustizia doti operatori di strumenti di difesa e deterrenza come i taser

L’assessore alla Sicurezza, Polizia locale e Immigrazione di Regione Lombardia, Riccardo De Corato, ha partecipato, presso l’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono, alla cerimonia del 205° anniversario di fondazione del corpo di Polizia Penitenziaria.

Una celebrazione promossa dal direttore della Casa di reclusione di Bollate (Milano), Giorgio Leggieri, e dal Comandante di reparto, Samuela Cuccolo.

205° di fondazione della Polizia Penitenziaria

i riconoscimenti

“È stata un’occasione – ha commentato De Corato – per rinnovare agli agenti di Polizia Penitenziaria il mio ringraziamento. Sia per il lavoro che svolgono e la mia vicinanza per le condizioni in cui da anni sono costretti a operare. Ovvero sotto organico e sprovvisti di validi strumenti di difesa”.

Le violenze nelle carceri

“Nell’ultimo periodo – ha continuato – si sono verificati diversi episodi di violenza all’interno delle carceri: dagli incendi appiccati a Cremona e Bollate, al tentativo di strangolamento di un agente, sempre a Cremona, al poliziotto penitenziario che a Busto Arsizio si è rotto una mano nel tentativo di difendersi dai colpi di punteruolo che un detenuto ha cercato di infliggergli”.

Dare taser a Polizia Penitenziaria

assessore con agenti

“Il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia – ha proseguito De Corato – non vuole proprio sentire parlare di dotare di taser la Polizia Penitenziaria, nonostante il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, abbia dichiarato che nel 60% dei casi il taser ha funzionato come deterrente senza che nemmeno venisse utilizzato”.

“Nel 205° anniversario della Polizia Penitenziaria, ribadisco – ha concluso De Corato – che esiste troppa attenzione ai diritti dei delinquenti rispetto a quelli di chi indossa una divisa. È chiaro: serve un’inversione di rotta quanto prima”.

gus

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