All’Expo di Osaka la Lombardia mette in contatto l’arte e la scienza. E si parla del ruolo delle tecnologie avanzate nella trasformazione delle pratiche di restauro. Questo è infatti il tema al centro del convegno internazionale ‘Arte e tecnologia: una sfida aperta’, organizzato al Padiglione Lombardia durante la missione istituzionale della Regione a Expo Osaka 2025. All’iniziativa, che mette al centro il dialogo tra innovazione scientifica e salvaguardia del patrimonio artistico, ha partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, insieme al Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka e Ambasciatore d’Italia in Giappone Mario Vattani.
Expo Osaka, nel Padiglione Lombardia incontro tra arte e scienza
“Un piacere partecipare a questa iniziativa – ha sottolineato l’assessore Caruso – per cui ringrazio il Commissario Vattani. Questo convegno è un esempio virtuoso di quando le istituzioni si mettono insieme e riescono a creare qualcosa di grande. Qui abbiamo raccontato due grandi eccellenze della Lombardia: scienza e arte che si mettono insieme e danno un contributo importante per la conservazione e la tutela del nostro patrimonio culturale”.
Il convegno
Il convegno, organizzato da Valore Italia con la Scuola di Restauro di Botticino di Milano, l’Irccs Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio di Milano del Gruppo San Donato e l’Università degli Studi di Milano, riflette su pratiche come la diagnostica per immagini, l’intelligenza artificiale e la modellazione 3D come strumenti innovativi per analizzare opere di inestimabile valore senza danneggiarle, rivelando dettagli nascosti.
I primi ‘pazienti’ straordinari di questa Unità operativa sono stati tre manufatti: una polena raffigurante una sirena alata, proveniente dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano; un tabernacolo ligneo intagliato, proveniente dalla Basilica di Sant’Ambrogio di Milano; uno stacco d’affresco con protagonista un putto che cavalca un tritone, proveniente da Fondazione Brescia Musei. La collaborazione tra le istituzioni coinvolte nel progetto rappresenta una delle best practice nate all’interno di Mind – Milano innovation district, il distretto della scienza e dell’innovazione nato dopo l’esperienza di Expo 2015.