Nel pomeriggio del 18 novembre 2025, a Palazzo Lombardia il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, hanno firmato le pre-intese riguardanti le prime quattro materie dell’Autonomia differenziata: protezione civile, professioni, previdenza complementare e integrativa, coordinamento della finanza pubblica in ambito sanitario.
Dopo una ricostruzione temporale delle tappe che hanno portato alla sigla degli atti firmati, dall’approvazione della legge sull’Autonomia differenziata del luglio 2024 e alla sua successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la Lombardia, insieme a Veneto, Liguria e Piemonte hanno chiesto di riaprire le trattative per le materie non Lep (Livelli Essenziali delle Prestazioni), a differenza delle Lep per la cui definizione si rende necessario un passaggio in Consiglio dei ministri e poi in Parlamento.
Presidente Fontana: benefici concreti dopo approvazione legge

“L’Autonomia è una riforma epocale – ha sottolineato il governatore Fontana – di cui il Paese ha assolutamente bisogno. Occorre dare maggiore potere decisionale ai territori, non solo in Italia ma anche rispetto ai rapporti con l’Unione Europea. Il passaggio odierno è importante e determinerà ricadute positive non appena la pre-intesa per l’Autonomia differenziata della Lombardia diventerà legge a tutti gli effetti”.
“Sul tema della sanità – ha evidenziato Fontana – avremo la possibilità di affrontare le necessità del territorio senza i vincoli assurdi che riguardano le percentuali delle diverse voci di spesa. Abbiamo calcolato che potremo utilizzare circa 600 milioni di euro, reperendoli da altri capitoli, per investirli negli incentivi per il personale, in un aumento delle prestazioni del servizio sanitario e in generale nel potenziare le risposte alle esigenze dei lombardi. Si tratta di risorse che oggi non possono essere utilizzate: l’efficientamento della ‘macchina’ sarà sotto gli occhi di tutti. Anche sul tema della protezione civile avremo una maggiore possibilità di intervento, efficientando ulteriormente la capacità di risposta alle situazioni di emergenza”.
La pre-intesa per l’Autonomia differenziata della Lombardia
“Ringrazio infine il ministro Calderoli – ha concluso Fontana – che ha realizzato la legge procedurale necessaria per applicare l’Autonomia prevista nella Costituzione. In tanti hanno cercato di rallentare l’iter e mettere i bastoni tra le ruote, ma lui ha saputo portare a casa il risultato. Il percorso non è finito, ma oggi dimostriamo la volontà di applicare la Costituzione fino in fondo, nel pieno rispetto della volontà popolare dei lombardi”.
Ministro Calderoli: massima trasparenza iter legislativo

“La firma di queste pre-intese con le quattro regioni – ha sottolineato Calderoli – è stata organizzata su invito della Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni a seguito di una serie di incontri tecnici cui hanno preso parte i due vicepremier e i ministri competenti in materia”.
“In particolare introducono alcune novità per la Protezione civile – ha chiarito Calderoli – perché nel caso in cui si verifichino fenomeni di dissesto idrogeologico o danni provocati dal maltempo, con la legge attuale va richiesto uno ‘stato di emergenza nazionale’, in maniera impropria, che a volte richiede anche sei mesi per poter procedere al risarcimento relativo al ripristino di strade e collegamenti. Con l’Autonomia saranno i presidenti di Regione che possono decidere lo stato di emergenza, senza attendere i tempi del riconoscimento attualmente concesso a livello nazionale. Il presidente di Regione dichiara l’emergenza, che poi dovrà essere validata dal Consiglio dei ministri, e offre una risposta immediata a cittadini, sindaci e a chi ha subito danni”.
“Aggiungo che – ha continuato – con questa pre-intesa sull’Autonomia differenziata anche la Regione Lombardia potrà dotarsi di targhe e patenti della protezione civile. Un elemento non secondario”.
“Su pressione della Lombardia – ha proseguito – una delle quattro materie non Lep riguarda il coordinamento della finanza pubblica in ambito sanitario: il presidente Fontana ha spesso usato la metafora dei silos per descrivere cosa succede con il riparto dei fondi Sanità, ossia si era arrivati al punto che le Regioni pur dimostrando virtuosità nella gestione dei fondi, non potevano mettere da parte quanto avevano risparmiato. Con questo nuovo quadro normativo la criticità potrà essere superata e le risorse gestite in modo rispondano in modo aderente alle richieste dei territori”.
Il ministro ha fatto anche cenno alle prossime scadenze: entro marzo 2026 si dovrà approvare il ‘Federalismo fiscale’ che è un ‘milestone’ del Pnrr. Se non si riuscirà, salterebbero 32 miliardi di euro.
Sottosegretario Piazza: Autonomia differenziata va avanti
“Questo – ha dichiarato il sottosegretario alla presidenza di Regione con delega all’Autonomia, Mauro Piazza – è uno snodo fondamentale. Ci arriviamo con alle spalle un grande lavoro, fatto di serrato confronto e di vera e propria negoziazione tra la Regione e lo Stato centrale. Non è un punto d’arrivo, ma conferma che il percorso dell’Autonomia differenziata sta andando avanti. A chi eleva critiche, vorrei ricordare che questa è la punta più avanzata dell’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione. Un punto mai raggiunto da quando è stato introdotto nel 2001. Continueremo a lavorare per i successivi passaggi della legge, ma ora siamo davvero orgogliosi di questo risultato risultato. E fortemente voluto congiuntamente al ministro per gli Affari regionali e le Autonomie”.





